Tra gli emendamenti alla legge di bilancio 2021 approvati dalla Commissione Bilancio della Camera dei Deputati – che, visti i tempi strettissimi per il varo della manovra, possiamo considerare acquisiti – vi è il nuovo articolo 5-bis, che prevede l’istituzione di un fondo, con dotazione iniziale di un miliardo di euro, per l’esonero parziale dal versamento dei contributi previdenziali dovuti da lavoratori autonomi e professionisti.
“Si tratta di un riconoscimento di rilievo per i tanti liberi professionisti Odontoiatri che abbiano visto ridotto il loro fatturato professionale nel 2020 al di sotto del 33 % rispetto al fatturato 2019. In questo modo si mantiene salda la loro posizione previdenziale e contemporaneamente si riduce l’esposizione finanziaria del singolo professionista in un momento di oggettiva difficoltà reddituale – è il commento di Carlo Ghirlanda, Presidente nazionale ANDI – Ora attendiamo con vivo interesse i decreti attuativi che daranno la misura delle percentuali e delle specifiche ripartizioni per gli iscritti alle casse di previdenza private, sperando che i criteri di distribuzione delle risorse messe a disposizione siano equi e razionali”.
Per accedere a tale misura – la cui consistenza dovrà essere definita da successivi decreti del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali di concerto con il Ministro dell’Economia da adottare entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di bilancio – sarà necessario rispettare preliminarmente due prerequisiti:
- aver conseguito nell’anno 2019 un reddito complessivo non superiore a 50mila euro;
- aver subito nell’anno 2020 un calo di fatturato non inferiore al 33% rispetto all’anno 2019.
Il beneficio sarà esigibile anche dagli iscritti alle Casse professionali (e, quindi, anche dai dentisti iscritti all’ENPAM), alle quali, per effetto dei summenzionati decreti ministeriali, sarà assegnata una apposita provvista, determinando i relativi criteri di ripartizione.
Considerando che l’ultimo rapporto Adepp quantifica in 10,85 miliardi di euro l’ammontare dei contributi complessivamente versati dai professionisti alle relative casse previdenziali di appartenenza e che la dotazione iniziale del Fondo ammonta a 1 miliardo di euro, da dividere con le persone fisiche in partita iva iscritte alle gestioni dell’INPS, sarà necessario attendere l’emanazione dei decreti attuativi per comprendere la portata di tale intervento, a cominciare dalla definizione della platea dei beneficiari e, soprattutto, delle somme che saranno loro riconosciute. Ovviamente, quindi, non si tratterà di un esonero totale dal versamento dei contributi, ma di una esenzione parziale che sarà limitata a una quota parte, ancora da definire, dei contributi dovuti con riferimento al 2020.
In ogni caso, si tratta di un intervento significativo, in attesa di valutare se vi saranno ulteriori misure di sostegno nel prossimo decreto Ristori di gennaio.
A cura di Andrea Dili