Genova 29-30 giugno 2018
Si è rinnovato nel capoluogo ligure il tradizionale incontro trilaterale tra le delegazioni francese, tedesca e italiana dei rispettivi sindacati professionali odontoiatrici facenti parte l’European Regional Organisation, emanazione continentale della FDI.
Tra i temi prioritari all’ordine del giorno il ruolo e la figura dell’igienista dentale, sia in termini di mansioni che di percorso formativo. In Italia l’igienista dentale ha già da tempo un suo corso di laurea dedicato, mentre in altre nazioni, come la Francia, ad esempio, questa figura non esiste ancora. Roland L’Herron, Responsabile degli affari internazionali di ADF, ha sottolineato come sia importante, anche per la Francia, definire una normativa condivisa a livello internazionale, capace di prevenire le conseguenze dell’attuale vuoto legislativo, operando in sintonia con il governo e con le rappresentanze professionali.
Il limite che si intende dare, anche a livello europeo, alle funzioni dell’igienista dentale è, in linea di principio lo stesso che la legislazione italiana già prevede ovvero quello di diagnosi, circoscrivendo il suo lavoro alle indicazioni e alle deleghe fornite dal dentista, escludendo atti terapeutici svolti in autonomia ed esclusivamente relativi all’igiene dentale, alla levigatura delle radici e alle indicazioni volte all’igiene orale quotidiana del paziente.
Attualmente, oltre al già citato caso francese, le regole sono molto differenti da stato a stato: in Germania formazione e operatività sono strettamente connesse al rapporto con lo studio e con il professionista di riferimento, come descritto dal Presidente BZÄK Peter Engel. L’igienista dentale inizia il suo percorso di formazione parallelamente al lavoro alle dipendenze del professionista, partecipando a un iter formativo che abilita progressivamente a mansioni diverse, ma pur sempre sotto l’esclusiva supervisione dell’odontoiatra. All’estremo opposto la situazione olandese, dove il ruolo dell’igienista dentale va ben oltre questi paletti, arrivando anche alla cura di carie superficiali o alla somministrazione di anestesie locali, nel contesto di un vulnus legislativo che apre a scenari estremamente controversi, specie per il cittadino.
È stata dunque riaffermata nell’incontro genovese la necessità di un’armonizzazione delle regole europee nella direzione e nei termini approvati e pubblicati all’interno del sito di riferimento www.erodental.org.
Altro tema di estrema attualità quello sul cosiddetto “decreto sulla privacy” che attualmente non trova medesima lettura nei diversi paesi e per il quale sarà dunque necessario trovare una sintesi di lettura comune in tutta l’area comunitaria.
Parallelamente è stata affrontata la situazione odontoiatrica per i rifugiati politici e i migranti in generale, concordando sulla necessità di creare una commissione specifica per le aree di confine, così come già avviene da parte francese nella zona di Calais e che ritrova una situazione analoga al confine di Bardonecchia, anziché di Ventimiglia, così come sul versante austriaco, con la forte volontà di trovare soluzioni condivise con organismi internazionali come, ad esempio, la Croce Rossa.
Molto interesse ha destato il punto relativo al ruolo delle società di capitale nell’ambito dello svolgimento dell’attività sanitaria odontoiatrica. Come ha sottolineato il Presidente ANDI, Carlo Ghirlanda, è fondamentale mantenere la centralità terapeutica che, specialmente nelle strutture che vedono una proprietà di capitale esterna al professionista, potrebbe venir subordinata al profitto economico. Un’asimmetria, conferma Edoardo Cavallè, Consigliere FDI, nel rapporto tra paziente e capitale estremamente pericolosa per i cittadini.
Queste istanze saranno il tema centrale dell’incontro previsto a Roma venerdì 13 luglio con il Presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani. L’obiettivo, aggiunge Ghirlanda, è quello di sostenere un regolamento europeo, sulla scorta del documento, riveduto e aggiornato, stilato nel 2016, dove si ribadisca a chiare lettere come il fulcro dell’attività sanitaria e, in particolare, odontoiatrica, debba essere il cittadino paziente, la cui gestione non può essere in carico alla parte economica, bensì esclusivamente a quella del dentista.
P.A.