I dati elaborati dal Centro Studi ANDI relativamente alla diffusione della sanità integrativa dimostrano un quadro in evoluzione. L’integrazione dei dati ANDI con quelli comunicati dal Ministero della Salute consente una lettura completa del fenomeno della sanità integrativa e la valutazione delle trasformazioni avvenute in questi ultimi anni in termini di copertura del rischio odontoiatrico, in cui cresce il fenomeno della rinuncia alle cure e si aprono nuove sfide per i fondi sanitari.
Dopo lunga attesa, negli scorsi giorni sono stati pubblicati i dati del secondo Reporting System sulla sanità integrativa a cura dell’Anagrafe dei fondi istituita presso il Ministero della salute. Il quadro si ferma alla annualità 2019 e non prende pertanto in considerazione l’effetto che l’avvento del periodo pandemico ha prodotto sul sistema sia in chiave quantitativa che qualitativa.
I dati presentati considerano inoltre i soli fondi iscritti alla Anagrafe e non prendono in considerazione i processi evolutivi che si stanno registrando in diversi ambiti, da quello della generale mutualità a quello assicurativo, quali la rinuncia alle cure non solo in ambito di prevenzione e cronicità ma anche, e soprattutto, in ambito odontoiatrico. ANDI, nell’ambito della sua attività di analisi e ricerca sul settore, ha pubblicato un recente studio da cui emerge un netto calo degli incassi degli studi odontoiatrici, dell’accesso alle cure e delle visite sia di prevenzione che di cura.
Come si evince dai dati, i motivi di tale fenomeno sono legati alle limitazioni pandemiche ma ancor di più alle difficoltà economiche delle famiglie. In un certo modo, la pandemia, sulle famiglie, non ha fatto che aumentare il peso della cd. “spesa out of pocket” in ambito odontoiatrico. Le spese odontoiatriche rappresentano infatti la componente di spesa sanitaria maggiormente sensibile agli indicatori economici, in un contesto in cui il tasso di intermediazione della spesa privata in odontoiatria è pari al 9% a fronte di un 85% di spesa odontoiatrica out of pocket.
Il motivo di questo dato evidenziato dal Reporting System è l’inadeguatezza dei modelli di intermediazione praticati in ambito odontoiatrico. Il sistema della sanità integrativa si divide tra il modello della gestione tramite convenzioni/tariffari e il modello del cd. “nomenclatore aperto”, in cui ogni anno si assicura una certa cifra di rimborso. Secondo ANDI nessuno di questi modelli è tuttavia in grado di sostenere e tutelare adeguatamente i cittadini.
Il sistema delle tariffe, che si sviluppa in assenza di regole e di un Autorità di vigilanza, è un modello che finisce per svilire il ruolo insostituibile della relazione medico paziente e la fiducia che si instaura fra paziente e curante. Esso interviene solamente per i bisogni di cura e non si prefigge lo scopo della presa in carico della salute del paziente da parte del Dentista curante tramite percorsi legati alla continuità delle cure e della prevenzione.
Il modello a nomenclatore aperto, ancora diffuso fino a qualche anno fa, comporta risultati economici insostenibili in un sistema in cui cresce inesorabilmente il rapporto prestazioni su premi, proponendo un complesso tema di sostenibilità degli interventi.
Il FAS (FONDO ANDI SALUTE) è la proposta che ANDI ha deciso di presentare nel sistema della sanità integrativa odontoiatrica con lo scopo di superare queste criticità.
FAS propone nuove soluzioni che non prevedono solamente il “rimborso” e la cd. intermediazione economica della copertura, ma che si basano sulla instaurazione di un adeguato processo di presa in carico e cura fondato sulla diretta relazione medico paziente, non sottoposta a condizionamenti regolamentari e ad onorari professionali precostituiti e di sola convenienza per la parte intermediaria.
Il modello FAS mette al centro del proprio intervento la libera scelta del proprio Odontoiatra e la presa in carico del paziente da parte del Dentista curante, che si sviluppa tramite meccanismi di rimborso premiali studiati per favorire e incentivare l’adesione e la continuità di un percorso individuale di cura e prevenzione. Contemporaneamente FAS garantisce una struttura organizzativa caratterizzata da processi di rimborso semplici e rapidi, assicurati da innovativi sistemi di controllo e monitoraggio sviluppati da FAS attraverso una propria piattaforma.
FAS è altresì già attivo sul tema della digital health, con interessanti iniziative “pilota” legate sia all’area della prevenzione che a quella della fragilità e domiciliarità, temi che meritano grande attenzione nel post- pandemia.
L’obiettivo del fondo FAS è quello di presentare le proprie proposte ai fondi integrativi, alle casse e alle collettività non organizzate in fondi, perché poi essa possa essere proposta anche nell’ambito delle coperture individuali.
L’Osservatorio ANDI è al lavoro anche su questo cantiere mentre Il nuovo progetto FAS, ormai pienamente operativo, segna i suoi primi importanti successi e ci proietta orgogliosi a raccogliere la sfida a cui non abbiamo mai rinunciato: sostenere efficacemente il sistema odontoiatrico italiano lasciando i nostri iscritti “liberi di scegliere”!
Il nostro obiettivo è quello di apprestare un sistema di copertura del rischio odontoiatrico che si attui nel rispetto della salute dei cittadini e della professione degli Odontoiatri.