L’impatto della pandemia sulle professioni si riverbera anche sulla formazione. Tutti gli appuntamenti in presenza sono stati prima procrastinati e poi progressivamente annullati, trasferendo l’onere formativo al web, con tutti i vantaggi e gli svantaggi che ne derivano.
In determinati casi è stato necessario l’inserimento di determinate deroghe al numero minimo dei crediti necessari, in particolare per le professioni sanitarie, per le quali sono intervenute deroghe di legge.
Uno degli aspetti che ha avuto un ruolo determinante è stato il periodo nel quale la pandemia si è ufficialmente diffusa ovvero quello concomitante all’avvio del nuovo triennio formativo.
Ad oggi sono già numerose le categorie professionali che hanno formalizzato gli “sconti” sui crediti per il 2020 e per il 2021, come gli avvocati, ad esempio, che hanno visto ridotto in modo sensibile l’obbligo formativo anziché i notai o gli psicologi, mentre sono numerose le categorie che di “sconti” non ne hanno avuti. Tra questi i veterinari, gli ingegneri, fino ai periti industriali.
Ci sono infine alcune categorie per le quali non sono previsti sconti sul 2020 ma sono al vaglio riduzioni per il 2021, come è il caso di giornalisti e architetti.
Per gli ECM 2021 degli odontoiatri la situazione è ancora in divenire. Il 17 luglio 2020, è avvenuta la conversione in legge n.77 del decreto rilancio che all’articolo 5 recita: I crediti formativi del triennio 2020-2022, da acquisire, ai sensi dell’articolo 16 -bis del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e dell’articolo 2, commi da 357 a 360, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, attraverso l’attività di formazione continua in medicina, si intendono già maturati in ragione di un terzo per tutti i professionisti sanitari di cui alla legge 11 gennaio 2018, n. 3, che hanno continuato a svolgere la propria attività professionale nel periodo dell’emergenza derivante dal COVID-19 (leggi l’articolo completo QUI).
Per quanto, invece, riguarda il 2021 si rimane in attesa di eventuali novità dopo la prossima riunione della Commissione Nazionale per la Formazione Continua. In quella sede saranno definiti i crediti formativi necessari per l’anno 2021, in relazione al totale richiesto per il triennio 2020/2023.