La conclusione della conferenza globale COP 26 offre all’odontoiatria nuova linfa per sostenere il dibattito e la progettualità sulla necessità di una rivoluzione verde per la professione. FDI, Federazione Internazionale dei Dentisti, si unisce all’appello che l’OMS ha rivolto ai grandi della terra, ricordando come la sostenibilità non possa più essere un obiettivo per il futuro, ma una priorità del presente.
Raccogliendo il decalogo proposto dall’OMS ai partecipanti di COP 26, FDI sostiene come la svolta verde rappresenti una occasione da cogliere per proporre una medicina odontoiatrica più bilanciata e più giusta, fondata sulla prevenzione e sugli stili di vita, all’interno dell’ottica di una salute in grado di tener conto delle sinergie esistenti tra benessere della persona e dell’ambiente (One Health). Durante l’evento di Glasgow, la neoeletta presidentessa FDI, Prof. Ihsane Ben Yahya, ha presentato la visione della federazione su questo tema: l’intervento, dal titolo “Vision 2030: Tackling transformational changes and trends in the global (oral) healthcare environment” è stato seguito in diretta da più di 1500 partecipanti.
L’impegno di FDI per l’ambiente è di lunga data, ma si è ampliato e diversificato nel tempo, fino ad approdare ad un gruppo di lavoro espressamente dedicato a questo tema. Sustainability in Dentistry rappresenta oggi un punto di riferimento per il dibattito internazionale, e risulta molto attivo nell’elaborazione di progetti dedicati, nello sviluppo di linee guida per i professionisti e materiale informativo per i pazienti. Nella sua definizione operativa, il gruppo di lavoro definisce il concetto di sostenibilità ampliandolo: dove “verde” implicherebbe una riduzione agli aspetti strettamente ambientali, sostenibile “implica una dimensione etica e deontologica, una attenzione alla qualità, all’accessibilità e alla sicurezza per tutte le procedure odontoiatriche, da compiersi utilizzando una misura adeguata di risorse – intese come risorse materiali, forza lavoro, conoscenze e tempo.” In questo senso, “Sostenibilità implica un’adesione profonda per il professionista ad un concetto più vasto di odontoiatria, caratterizzato da un impegno personale a livello politico, ecologico e comunitario.”
“La task force Sustainability in Dentistry dimostra chiaramente come la prestazione di cure odontoiatriche di alta qualità e la prevenzione delle malattie orali sia fondamentale per una pratica sostenibile,” commenta la dottoressa Angela Rovera, membro della Commissione Esteri ANDI, recentemente selezionata come consulente per il gruppo di lavoro FDI. “L’odontoiatria sostenibile deve portare due risultati, distinti ma in sinergia tra loro: elevata qualità della pratica clinica e impatto ambientale ridotto. Gli sforzi per ridurre l’azione dell’inquinamento sull’ambiente devono concretizzarsi in una strategia di riduzione, recupero e riutilizzo quando possibile dei dispositivi odontoiatrici, oltre ovviamente ad un loro corretto smaltimento.
Anche soluzioni minime, apparentemente banali, se applicate con costanza e diffuse come cultura della sostenibilità diventano fondamentali: ad esempio, la riduzione dell’impronta di carbonio si ottiene fornendo cure odontoiatriche di eccellenza, ottimizzando il numero di appuntamenti dal dentista e riducendo il consumo di materiali. In questo momento, la task force Sustainability in Dentistry sta elaborando una dichiarazione di consenso in grado di valutare le sfide e le opportunità che si presentano all’odontoiatria in campo di sostenibilità, offrendo un piano di intervento che sia estendibile a tutta la professione. Il documento, ancora in bozza, si rivela tuttavia già molto promettente; confidiamo che, nella sua forma definitiva, vada a costituire un primo, importante passo nella direzione di una odontoiatria di nuovo stampo.”
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