A pochi giorni della prima riunione delle due Camere e dalla formazione del nuovo Governo, ANDIOGGI torna ad intervistare l’On. Matteo Rosso (FdI), Medico specialista in Odontostomatologia, eletto al Collegio plurinominale di Genova alla Camera dei Deputati.
Come detto alla vigilia delle elezioni (Leggi QUI) – ribadisce Matteo Rosso – confermo la mia volontà di mettermi a disposizione di ANDI e degli Odontoiatri per rappresentare la nostra categoria in Parlamento.
Sarà essenziale l’ascolto e per questo motivo, così come già fatto in precedenza, durante il mio mandato in Regione Liguria, mi metterò a disposizione del Presidente Ghirlanda per garantire una sistematica presenza presso la sede ANDI a Roma e calendarizzare incontri volti a mantenere aperto un tavolo di confronto con l’Associazione e le altre forze politiche accomunate dalla volontà di fare.
Condivido con Ghirlanda la necessità di avanzare proposte e intervenirte laddove necessario per tutelare la professione odontoiatrica. Ritengo, infatti, che sia urgente e imprescindibile trasferire anche in Parlamento un cambiamento culturale radicale, al fine di far comprendere l’obsolescenza di un cliché ormai superato da tempo e che identifica i Dentisti come una categoria privilegiata.
Ormai la gestione degli studi odontoiatrici è estremamente complessa e difficoltosa. Gli Odontoiatri devono investire continuamente in tecnologia e formazione per poter continuare a svolgere la propria professione e garantire ai pazienti gli standard elevati che hanno sempre contraddistinto l’Odontoiatria italiana. Mi permetto poi di ricordare che i Dentisti sono anche datori di lavoro e che l’indotto generato dalla professione rappresenta una quota significativa nel panorama economico nazionale.
Diventa imprescindibile avviare un concreto processo di semplificazione della burocrazia alla quale uno studio deve ottemperare e che assorbe oggi una quantità di risorse insostenibile. Lo confermano i giovani laureati, per i quali aprire un nuovo studio o subentrare laddove non si è “figli d’arte” è diventato quasi impossibile. Per le altre fasce di età, particolarmente per coloro i quali la pensione è ancora lontana, il crescente impegno richiesto dagli aspetti extra-clinici rappresenta un onere insostenibile.
Ritengo, dunque, doveroso sostenere un’azione politica volta a mettere in atto i correttivi necessari, oltre a monitorare l’adeguatezza dei provvedimenti che coinvolgeranno la professione.
Non sarà determinante che il Dicastero della salute sia necessariamente guidato da un tecnico anziché da un politico – conclude l’On. Rosso – ma sarà importante che siano presenti tra i collaboratori del futuro Ministro figure in grado di rappresentare tutte le professioni mediche.
Confermo, quindi, la mia intenzione a fare sì che ciò possa avvenire.