Quello dei disordini del sonno, compresi russamento e OSAS, non è un fenomeno limitato alle sole persone adulte ma colpisce anche i più piccoli. In Italia riguarda tra l’1 e il 6% dei bambini (percentuale dovuta a diversi metodi di valutazione) e, come accade per i grandi, si ripercuote sulla vita diurna e sul fisico. Nei più piccoli arriva a provocare scarsa resa scolastica, iperattività, sonnolenza diurna, problemi comportamentali, deficit di crescita staturale, enuresi notturna, cefalea mattutina e aumentato rischio di otiti. Il russamento nel bambino, sebbene spesso considerato “benigno”, in assenza di eventi ostruttivi significativi e ipossiemia, può infatti essere associato a microrisvegli e a frammentazione del sonno.
In virtù dei controlli periodici di nostra competenza, come odontoiatri, possiamo riconoscere il russamento e l’OSAS ed eventualmente intervenire terapeuticamente con l’applicazione di dispostivi orali. In generale il percorso diagnostico e terapeutico che dobbiamo seguire in caso di paziente in età evolutiva deve essere caratterizzato da un approccio multidisciplinare che coinvolga, con ruolo di coordinamento, il pediatra.
Nei più piccoli questo percorso diagnostico inizia con questionari validati somministrati ai genitori, passa attraverso un esame clinico e deve essere confermato da un esame strumentale. Durante l’esame clinico, in particolare, va posta attenzione alle caratteristiche cranio facciali connesse, alla respirazione orale, al volto allungato, al mento piccolo e retruso, all’affollamento dentale, al palato alto e stretto e, nella raccolta dell’anamnesi, è buona norma, verificare anche elementi come la resa scolastica, la capacità di concentrazione, l’eventuale presenza di enuresi notturna, scarso appetito, obesità e infezioni ricorrenti alle vie aeree. Una volta accertato il russamento o l’OSAS in un paziente in età evolutiva, e in presenza di una morfologia craniofacciale correlata, può essere compito di noi odontoiatri quello di applicare dispositivi fissi di espansione rapida del mascellare e/o propulsori mandibolari che possano contribuire al miglioramento della patologia.
Oltre a quello diagnostico e terapeutico la nostra funzione deve anche essere quella di sensibilizzare maggiormente i genitori in tema di russamento e apnee notturne così da poterli intercettare più facilmente e contribuire alla loro cura, stimolando anche l’adozione di corretti stili di vita.