La campagna vaccinale per gli Odontoiatri in Puglia procede costantemente ed in alcune province, come BAT, Barletta-Andria-Trani, è già terminata. Qualche ritardo organizzativo dovuto alle piattaforme informatiche si è registrato in provincia di Brindisi. Piena disponibilità da parte dei professionisti pugliesi ad operare come vaccinatori volontari, a patto che ciò avvenga nelle strutture idonee e non negli studi. Nelle parole del Dott. Fabio De Pascalis, Presidente ANDI Bari/BAT, la soddisfazione per quanto fatto, seppur con diverse difficoltà sul territorio provinciale: “Nella provincia di Barletta-Andria-Trani, la vaccinazione per gli Odontoiatri e per il personale di studio, avvenuta in maniera fluida, è terminata domenica 14 marzo. Su Bari e provincia, invece, ci sono state molte difficoltà, soprattutto nel contattare i colleghi, ma credo che tutti siano stati vaccinati, almeno per la prima dose e la vaccinazione sta proseguendo, seppur con difficoltà organizzative, anche per il personale di studio. Io personalmente, che faccio parte della provincia di BAT, ho ricevuto, insieme al mio personale di studio, la seconda dose del vaccino nella giornata di sabato 13 marzo.
Già a gennaio, come ANDI avevo sollecitato la vaccinazione degli Odontoiatri e nello stesso tempo avevo dato la disponibilità dei colleghi a prestare servizio come vaccinatori su base volontaria, quindi sono perfettamente d’accordo su questo aspetto di recente attualità. Penso che potremo offrire un supporto alla popolazione, in maniera gratuita, dando un segnale concreto come categoria. Non ci sono i presupposti per effettuare le vaccinazioni negli studi odontoiatrici e ma credo che le somministrazioni debbano avvenire presso strutture adibite allo scopo”. Il Dott. Bruno Oliva, Presidente della Sezione di Brindisi, evidenzia l’impegno di ANDI sul fronte delle vaccinazioni per gli Odontoiatri e per tutto il personale di studio: “La campagna vaccinale sul nostro territorio è andata abbastanza bene ed i ritardi che si sono avuti presumo siano derivati dal fatto che le strutture non erano certo preparate ad affrontare un’emergenza come questa. Dopo qualche incertezza iniziale c’è stata una buona collaborazione con l’Ordine dei Medici e con le Commissioni dell’Albo e gli unici problemi che abbiamo riscontrato sono imputabili all’invio ed alla ricezione dei dati, quindi agli strumenti tecnologici non propriamente adeguati, ma ove necessario il passaggio delle informazioni è avvenuto con contatti telefonici.
Come ANDI, ci siamo preoccupati naturalmente della vaccinazione nostra e di tutto il personale, compresi gli odontotecnici eventualmente dipendenti di alcune strutture più grandi. Ad oggi, da quanto mi è stato comunicato, quasi tutti gli Odontoiatri, compreso il personale di studio, hanno ricevuto la somministrazione della prima dose ed una buona parte ha già ricevuto la seconda o comunque, la sta ricevendo. Nel mio studio, ad esempio, siamo stati tutti vaccinati anche con la seconda dose, in quanto siamo rientrati nelle prime comunicazioni inviate.
Sul fronte degli Odontoiatri come vaccinatori volontari, abbiamo già inviato i moduli di adesione e stiamo aspettando, ovviamente, come anche ANDI Nazionale ha fatto presente, che si definiscano gli aspetti penali ed assicurativi ed evidenzio che queste vaccinazioni non potranno avvenire negli studi odontoiatrici ma nelle strutture idonee”.
Il Dott. Alberto Rosario Gentile, Presidente ANDI Foggia, illustra brevemente lo stato della campagna vaccinale in provincia: “Quasi tutti gli Odontoiatri sono stati vaccinati e la Sezione ANDI Foggia si è attivata con manifestazioni di protesta per chiedere all’Assessore alla Sanità della Regione Puglia di inserirci nelle vaccinazioni prioritarie, insieme al personale di studio e, finalmente, si stanno ultimando i richiami con la seconda dose del vaccino Moderna. La Puglia, nelle province di Bari e Taranto, è attualmente in zona rossa e quindi noi ci troviamo in una situazione meno grave, ma i disagi che stiamo vivendo sono i medesimi. Faccio presente che gli studi restano aperti ed i pazienti possono tranquillamente raggiungerci, munendosi di autocertificazione”.
Dott. Vito Nobile, Presidente di ANDI Taranto: “La campagna vaccinale per la nostra categoria è stata molto positiva, in quanto credo che Taranto sia stata una delle prime province in Italia a completare la vaccinazione del comparto odontoiatrico, in quanto sono stati vaccinati contemporaneamente Odontoiatri, igienisti, odontotecnici ed ASO e c’è stata una grande collaborazione tra ANDI, CAO e l’Asl territoriale. Evidenzio il grande lavoro dell’esecutivo ANDI e della CAO, che hanno lavorato insieme per alleggerire l’operato della Asl e fare in modo che, in breve tempo, tutte le figure del comparto odontoiatrico fossero vaccinate. Ritengo che un plauso vada rivolto al nostro coordinatore regionale Asl, il Dott. Michele Conversano.
Come ANDI, abbiamo ribadito la nostra piena disponibilità a vaccinare volontariamente, a qualsiasi orario del giorno, per tutti i giorni della settimana”.
Dott. Antonio Cirignaco, Presidente ANDI Lecce: “Nella nostra provincia, al momento, sono stati vaccinati quasi tutti gli Odontoiatri, le igieniste e le ASO, con vaccino Moderna. L’unico neo è relativo alla vaccinazione del personale amministrativo di studio, non incluso dalle Asl nella campagna vaccinale. Ritengo ciò un errore ed a riguardo come ANDI Lecce ho inviato alcune mail al Responsabile Prevenzione del Dipartimento leccese, ma ad oggi non abbiamo avuto riscontro.
L’adesione da parte dei colleghi a vaccinarsi, da quanto mi risulta, è stata totale, mentre rispetto alla proposta di offrirsi come vaccinatori volontari si registra altrettanta disponibilità, ma attendiamo ma attendiamo conferme sugli aspetti di responsabilità civile e penale. Nel momento in cui ciò avverrà, l’adesione dei colleghi di Lecce e provincia sarà massiva e la maggior parte di noi è anche disposta a mettere a disposizione il proprio studio, a patto che la Asl fornisca un’ambulanza o comunque un pronto intervento, nella malaugurata ipotesi di un evento avverso. Questa ipotesi è sicuramente più complessa, ma in ogni caso la disponibilità è ampia per andare a vaccinare presso le strutture pubbliche dedicate. Molti colleghi hanno già inviato le richieste per offrirsi come vaccinatori volontari, in attesa del definitivo protocollo”.