Sfiora i 96 miliardi di euro, al 31 dicembre scorso, il patrimonio delle Casse di previdenza dei professionisti con un progressivo incremento.
Le cifre, già anticipate dal rapporto della Covip (Commissione di vigilanza sui fondi pensione) diffuso a fine settembre, sono contenute nel Rapporto Adepp (Associazione degli Enti previdenziali privati e privatizzati), presentato oggi dal presidente Alberto Oliveti.
Una crescita delle risorse avvenuta anche alla luce di un saldo positivo delle entrate previdenziali del comparto che, complessivamente, è pari a “circa 20,6 miliardi nel periodo tra il 2013 ed il 2019”
Secondo il Rapporto Adepp, è aumentata l’esternalizzazione della gestione del patrimonio della Casse di previdenza dei professionisti, oggi affidata ai fondi comuni per il 49,4% delle attività.
Nella politica di riduzione del rischio nel tempo si sta assistendo a una riduzione del patrimonio immobiliare di proprietà delle Casse e ad un aumento dei fondi comuni di investimento. Nei sette anni considerati dal V Rapporto, curato dalla Fondazione studi dell’Adepp, il valore degli immobili direttamente posseduti è sceso da 11,5 miliardi a 4,4 miliardi in valori assoluti e, in termini percentuali, dal 17,6% al 4,8.
Se il valore assoluto degli investimenti immobiliari, è rimasto costante negli anni, è però calato molto il peso in termini percentuali dell’attivo con il totale degli investimenti immobiliari che è passato dal 29,7 al 21,2 per cento.
Crescono invece i fondi di investimento mobiliare, che assorbono il 29% dell’attivo (era il 25,6% nel 2018 e il 12,6% nel 2013) con una percentuale che sfiora ora il 50% se si considerano tutti i fondi comuni.
36,25 miliardi il capitale investito dalle Casse in obbligazioni, se si considera anche la parte inclusa nei fondi mobiliari, con i titoli di Stato che nel 2019 valgono 15,1 miliardi (è di 7,8 miliardi la parte relativa ai Btp italiani), mentre sta invece calando il loro peso in termini percentuali, passando dal 19,7% al 13,6 per cento.
Per compensare il calo dei rendimenti, sta crescendo negli ultimi anni l’investimento in azioni che, nel 2019, ammonta a 16,3 miliardi, di cui 7,7 miliardi di investimento diretti; in termini percentuali si è passati dal 9,8% del 2013 al 17,5% dello scorso anno.
Secondo il Rapporto Adepp il passaggio da una gestione diretta a una gestione indiretta è proseguito anche nel corso dell’ultimo anno, passando dal 24,9% del 2013 all’attuale 49,4 per cento. Resta invece praticamente costante la gestione indiretta effettuata tramite intermediari specializzati, che vale 16,6 miliardi e rappresenta il 18% della gestione totale (era il 19,3% nel 2013).
Il 46,2 % dell’attività gestita direttamente è rappresentato dai titoli di Stato, con il 28,5% e dalla liquidità, con il17,7%, titoli che hanno una particolare rilevanza anche nella gestione indiretta, dove rappresentano il 39,5%.
Il rapporto analizza poi nel dettaglio il capitale impiegato in Italia, dove rappresenta il 38% che, se sommato alla liquidità (7% del patrimonio), alle polizze assicurative e alle altre attività, portano la percentuale al 53%.
Tra gli investimenti esteri la voce più significativa sono i fondi di investimento mobiliare che valgono 25,3 miliardi su un totale di 46, per una percentuale pari al 47%.
Sempre maggior attenzione delle Casse verso gli investimenti sostenibili, i cosiddetti Esg (Environmental, social, governance), che a fine 2019 hanno attratto circa 8 miliardi di investimenti.
La parte conclusiva del Rapporto affronta l’impatto della fiscalità, sottolineandone l’inadeguatezza, con le Casse trattate come investitori speculativi e con un suo scarso e sporadico utilizzo quale leva per l’orientamento degli investimenti.