A pochi giorni dalla chiusura la due giorni del Consiglio Europeo dei Dentisti, un aggiornamento sui punti nodali discussi a Bruxelles.
White Paper on Workforce Challenges
Le linee guida CED sul tema, elaborate in seno alla task force Internal Market e a stretto contatto con la Presidenza, mirano ad assicurare una equa distribuzione della forza lavoro odontoiatrica in contesto europeo. Identificando la figura del dentista come professionista della salute contraddistinto da competenze scientifiche, cliniche e operative di alto profilo, le linee guida vedono nella pianificazione della formazione, l’aggiornamento e la corretta gestione delle risorse umane impiegate nella medicina odontoiatrica uno dei pilastri fondamentali per garantire ai pazienti europei il mantenimento della propria salute orale, ovunque essi si trovino. Sulla base di questo riconoscimento, il professionista viene ribadito come punto focale della prassi odontoiatrica, con capacità di delega temporanea di alcune sue mansioni a membri del suo team (di cui mantenere gestione e supervisione) ma insostituibile da altre figure professionali.
Regolamentazione Dispositivi Medici
Nella sua relazione Edoardo Cavallè (ANDI), responsabile del gruppo di lavoro Dispositivi Medici e Materiali Odontoiatrici, ha richiamato l’attenzione sulla preoccupante situazione normativa comunitaria, con riferimento all’implementazione della Normativa sui Dispositivi Medicali (MDR 2017/745). La normativa impone, entro il Maggio 2024, una ricertificazione di tutti i dispositivi ad oggi disponibili sul mercato, per valutarne l’eventuale adeguamento agli standard europei di sicurezza. Questa procedura sta minacciando di ritirare dal mercato dispositivi di comprovata utilità e sicurezza, creando dei vuoti importanti nelle forniture medicali (ad oggi una stima vede il 35% dei dispositivi a rischio.) Inoltre, la lentezza del processo di certificazione fa intravvedere come, a Maggio 2024, una percentuale sostanziale dei dispositivi ad oggi presenti sul mercato risulteranno ancora da esaminare, e verranno quindi rimossi per ragioni eminentemente tecniche. Il CED sta monitorando la situazione, e si pone come ponte come tramite tra la Commissione Europea, le associazioni di categoria ed il comparto industriale per evitare una crisi che metterebbe in seria difficoltà l’odontoiatria a livello comunitario.
Direttiva 2005/36/EC sulle Professioni Sanitarie
In relazione alla Direttiva e al suo allegato inerente l’odontoiatria, Annex V.3/5.3.1, il CED rileva un ritardo nell’adattamento alla concreta situazione educativa e formativa a livello comunitario. L’Annex, si legge nelle note, rispecchia una immagine obsoleta della professione, rimanendo incentrato sulle materie di studio e non sulle competenze e abilità che l’odontoiatra va maturando durante la sua formazione di base e continua. Marginale resta anche l’approccio alle capacità tecnico-informatiche e gestionali, necessarie per l’attività di studio, la gestione del team e la trasparenza nei rapporti col paziente. L’intervento della commissione deve risultare repentino per assicurare una formazione di qualità alle presenti e future generazioni di odontoiatri.
Riconoscimento Titoli Esteri
Alcuni paesi segnalano iniziative governative (spesso regionali) mirate a facilitare il riconoscimento dei titoli accademici ottenuti in zone di emergenza umanitaria. Pur mantenendo la centralità dell’importanza del soccorso a tutte le popolazioni esuli, il CED mette in guardia contro questo tipo di scorciatoie, spesso imboccate per far fronte a una penuria di personale qualificato a livello della nazione ospite. Mantenere distinti i due aspetti della questione (universalità del diritto di asilo / necessità di verifica per professioni sanitarie) risulta essere un impegno fondamentale per assicurare la tutela dei diritti di tutte le parti coinvolte in questo scambio.