È stato recentemente presentato l’ottavo report nazionale sui contagi sul lavoro da covid-19: gli eventi denunciati all’INAIL alla data del 31 agosto ammontano a 52.219 (il 19,4% dei contagiati nazionali) con 303 deceduti dei quali l’83,8% sono uomini, età media di 59 anni. Se prendiamo in esame il totale delle infezioni nel nostro Paese risulta invece che nel 71,3% dei casi si tratta di donne con un’età media di 47 anni.
Circa l’80% delle denunce proviene dal nord Italia, l’11,9 % dal centro, il 5,7% dal sud e il 2,1% dalle isole.
Il report evidenzia che , per quanto riguarda le attività produttive, il 71,2% delle denunce e il 23,3 % delle morti è collocato nel settore Sanità e assistenza sociale (ospedali , case di cura e di riposo, istituti, cliniche, policlinici universitari, studi professionali, residenze per anziani e disabili) ma, se si considera anche il settore degli organismi pubblici preposti alla sanità, si arriva all’80,2% dei contagi e al 34% dei decessi. La categoria dei tecnici della salute appare la più colpita (39,7%), si tratta nell’83% dei casi di infermieri. Seguono gli operatori socio-sanitari (20,9%), i medici (10,2%), gli operatori socio-assistenziali (8,9%), ausiliari, portantini e barellieri (4,8%), impiegati amministrativi (3,1%), addetti ai servizi di pulizia (1,9%) e dirigenti sanitari (1%).
Va ricordato comunque che si tratta di dati parziali, non essendo calcolate categorie potenzialmente a rischio di contagio ma non soggette a tutela INAIL come i Medici di famiglia, i Medici e gli Odontoiatri liberi professionisti e i Farmacisti.
Relativamente al settore odontoiatrico spicca comunque il dato che non risultano casi relativi al personale di studio, ciò a ulteriore testimonianza della grande attenzione che da sempre gli Odontoiatri italiani pongono alla prevenzione del rischio biologico.
Lo scorso mese di maggio l’intera categoria , al fine di garantire la ripartenza in sicurezza dell’attività odontoiatrica , era riuscita a far sì che il Tavolo tecnico per l’Odontoiatria, istituito dal Viceministro alla Sanità, Sen. Pierpaolo Sileri, (ne facevano parte il referente, Enrico Gherlone, Antonella Polimeni, Fausto Fiorile, Carlo Ghirlanda e Raffaele Iandolo) emanasse le“Indicazioni operative per l’attività odontoiatrica durante la fase 2 della pandemia Covid-19 “, documento poi validato dal Comitato Tecnico Scientifico.
Questi dati rappresentano un’ulteriore dimostrazione del fatto che gli studi odontoiatrici italiani sono ambienti ai quali i cittadini possono accedere con la massima tranquillità e nei quali si possono ricevere cure, non solo di qualità, ma anche prestate rispettando i più elevati standard di sicurezza.