Il Senatore Pietro Lorefice (M5S) ripercorre nell’intervista ad ANDIOGGI i passaggi che hanno caratterizzato la sua collaborazione con ANDI e l’impegno per la categoria odontoiatrica.
I quattro anni e mezzo trascorsi al Senato – dichiara il Sen. Lorefice – hanno dato modo di confrontarmi con realtà diverse e a me molto distanti. Interessi diversificati e non sempre coerenti con l’intento che dovrebbe guidare tutti i miei colleghi, ossia la difesa dei più deboli e il bene del Paese.
A tal proposito è bene ricordare che solamente attraverso un livellamento verso l’alto delle condizioni di vita di tutti i cittadini potremo avere un sano e duraturo sviluppo della nostra terra. Le misure prese dal MoVimento 5 Stelle nel corso della Legislatura appena terminata hanno senza dubbio seguito questa direzione e prova di ciò è stato anche l’atteggiamento che abbiamo adottato nel campo dell’Odontoiatria e della salute in generale.
Insieme ad altri colleghi, mi sono fatto portabandiera della battaglia per mettere fuori dall’Odontoiatria i fondi, stranieri e non, così come la speculazione finanziaria; per rimettere al centro i diritti dei pazienti e garantire l’accesso alle cure a tutti i cittadini in egual misura a prescindere dal reddito o dalla condizioni sociale o dal luogo in cui questi vivono.
In tal senso l’esclusione delle società di capitali dall’Odontoiatria in favore delle società di professionisti, come peraltro avviene in tutti gli altri settori della sanità, riveste un ruolo fondamentale e che, in caso di rielezione, cercherò di portare avanti con ancora maggior determinazione. Nel corso delle varie discussioni avute in questi anni sono stati tirati in ballo tanti argomenti contrari alla mia proposta che definirei quantomeno discutibili: dalla perdita di posti di lavoro a una presunta incompatibilità della normativa proposta con il diritto europeo, argomentazioni che nulla avevano a che vedere con quanto si prevedeva ma che erano argomenti di comodo per difendere posizioni e atteggiamenti più volte sanzionati dagli organi preposti, anche nei confronti di voi professionisti, specialmente dei più giovani, .
Se i cittadini vorranno rinnovarci la loro fiducia continueremo sulla strada tracciata con l’obiettivo di rilanciare seriamente la sanità pubblica, seguendo alla lettera lo spirito dell’articolo 32 della Costituzione che definisce il diritto alla salute quale unico diritto “fondamentale”.
Dovremo perseguire questo obiettivo attraverso una duplice via: da una parte garantire su tutto il territorio nazionale una sanità pubblica di livello e capillarmente distribuita, anche per mettere fine all’odioso fenomeno del “turismo sanitario” che costringe tanti dei miei conterranei a spostarsi per avere accesso alle cure; dall’altra la tutela dei professionisti, i soli che, come noi del MoVimento, mettono la salute dei loro pazienti al primo posto.