Partendo dalla universale considerazione che la laurea in Odontoiatria sia una laurea specialistica, la nostra associazione fin dal 1990 sostenne i ricorsi al Tar per consentire l’accesso alla dirigenza del Ssn da parte degli odontoiatri, ricorsi che vennero vinti. In seguito il decreto legislativo 502/92 e il dpr 483/97 introducessero la necessità della specializzazione oltre la laurea, come per gli altri dirigenti sanitari, rendendo di fatto inaccessibili i concorsi agli odontoiatri e creando quindi anche un danno al Ssn stesso, che col passare del tempo era impossibilitato ad assumere i laureati in Odontoiatria”.
Nel disegno di legge delega è contenuta anche un’altra importante norma che riguarda l’Odontoiatria: il governo avrà dodici mesi di tempo, dal momento dell’approvazione della legge, per effettuare la riforma degli Ordini sanitari di medichi chirurghi, odontoiatri, medici veterinari e farmacisti, secondo una serie di nuove indicazioni: sarà questa l’occasione per ottenere la reale autonomia della professione odontoiatrica in ambito ordinistico. Anche su questo punto ANDI sostiene l’azione del governo e chiede al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ed al ministro della Salute, Ferruccio Fazio, di licenziare nelle prossime settimane il testo in modo che il Parlamento possa cominciare la discussione, alla riapertura dopo la pausa estiva, per arrivare al più presto alla sua approvazione.