SOLE 24ORE RISPONDE AD ANDI SU FATTURAZIONE DISPOSITIVI MEDICI

Continua ad essere al centro del dibattito il provvedimento che stabilisce l’obbligo di pagamenti tracciabili per le spese sanitarie compiute presso qualsiasi professionista sanitario non accreditato né convenzionato con il SSN. A tal proposito è stata da molti Odontoiatri posta ad ANDI la domanda relativa alla possibilità di fatturare alcune prestazioni con la dicitura “fornitura di dispositivi medici” anziché “spese sanitarie”. In tale modo si garantirebbe la detraibilità della spesa pur se la ricevuta di pagamento sia stata pagata in contanti. 

Conseguentemente ANDI ha rivolto il quesito agli esperti del Sole 24 ore, che hanno risposto nel seguente modo:

Alla luce della nuova normativa (legge di Bilancio 2020), possono i pazienti degli studi odontoiatrici detrarre il costo relativo ad impianti e protesi (trattandosi di dispositivi medici) anche se pagati in contanti?

La Legge di bilancio 2020, nell’ambito di una generale lotta all’evasione fiscale, ha compreso tra i suoi obbiettivi la limitazione all’uso del contante. La manovra ha coinvolto altresì le spese sanitarie e la possibilità di portarle in detrazione in sede di dichiarazione dei redditi. Nello specifico, si è esclusa nettamente la possibilità di procedere con la detrazione di tali spese, nella misura del 19%, se non sostenute mediante metodi di pagamento tracciabili quali bonifici, carte di credito o prepagate. Costituiscono eccezione le spese sanitarie rese dalle strutture pubbliche o da strutture private accreditate al Ssn nonché gli acquisti di medicinali o dispositivi medici. Venendo al quesito, si ritiene che gli impianti dentali e le protesi possano essere qualificati come “dispositivi medici”, in quanto non sempre funzionali a obbiettivi estetici ma alla salute del paziente. Ciò nonostante, la normativa non fornisce precisazioni in merito a tutte quelle prestazioni sanitarie relative all’applicazione di dispositivi medici che, in quanto tali, potrebbero essere acquistati e pagati in contanti senza perdere il diritto alla detrazione. Posta la mancanza di specificazioni, si ritiene, in via interpretativa, che l’acquisto di tali dispositivi (impianti o protesi dentali) possa essere effettuato in contanti mantenendo il beneficio fiscale. Tuttavia, poiché la norma fa espresso riferimento ad operazioni di “acquisto”, l’oggetto della fattura dovrà essere una vera e propria cessione di beni. Diversamente, qualora il documento rappresenti una prestazione di servizi, registrata come tale in capo al soggetto emittente (l’odontoiatra), l’uso del contante escluderà il diritto alla detrazione.”

Teresa Donofrio, Perla Ceccato, Redazione di PlusPlus24 Fisco

A seguito del parere ricevuto, non essendo noi dentisti né produttori né fornitori di beni, le indicazioni di ANDI sono di non fatturare con la dicitura “fornitura di dispositivi medici”.