Tutte le partite iva italiane, da quest’anno, dovranno cominciare a prendere confidenza con gli ISA. Gli ISA altro non sono che i nuovissimi “indici di affidabilità fiscale” che dall’1/1/2019 mandano in soffitta i famigerati studi di settore con lo scopo ben preciso, da parte del legislatore che nel 2017 li ha introdotti, di capovolgere l’approccio del Fisco italiano nei confronti del contribuente trasformandolo da repressivo in premiale.
La nuova filosofia è semplice: con gli studi di settore il contribuente che si comportava correttamente faceva solo il suo dovere e quello che non lo faceva subiva un accertamento presuntivo; con gli ISA, chi si rivela agli occhi del Fisco poco affidabile rischia l’accertamento, chi invece è ritenuto affidabile, più lo è, più gode di un regime premiale.
L’associazione sta rivolgendo molta attenzione a questa rilevante novità che caratterizzerà il rapporto col Fisco nei prossimi anni, partecipando ufficialmente, insieme CAO, al complesso processo di elaborazione dei nuovi Indici per il settore odontoiatrico.
Nei primi mesi di lavoro e di interlocuzione con Agenzia delle Entrate e So.Se, gli Enti responsabili della definizione degli ISA, l’ANDI ha già raggiunto due importanti successi: pur esistendo un unico ISA per tutto il settore odontoiatrico per la prima volta l’Agenzia delle Entrate, grazie all’impegno di ANDI, ha riconosciuto la distinzione fra due realtà, quella degli studi odontoiatrici da una parte, quella delle società operanti in odontoiatria dall’altra, ottenendo inoltre che le metodologie di elaborazione dei dati e le stime econometriche degli ISA siano di conseguenza applicate e realizzate in modo assolutamente distinto tra chi produce reddito di lavoro autonomo e chi produce reddito d’impresa.
Questo importante riconoscimento, in assoluta discontinuità con i passati studi di settore, si esprime in modo esplicito nel titolo dell’ISA che ci riguarda, modificato da un indifferenziato “Attivita’ degli studi odontoiatrici” in un più puntuale “Attività degli studi odontoiatrici e delle imprese operanti in ambito odontoiatrico”.
Nei prossimi due anni, tanto prevede la legge istitutiva, ANDI continuerà a monitorare costantemente il lavoro che Agenzia delle Entrate e SO.SE., stanno definendo per la messa a fuoco dei nuovi indici, per valutare se il meritorio intento del legislatore sarà in concreto realizzato.