Acque agitate nelle strutture sanitarie e negli studi professionali toscani, dopo l’entrata in vigore del Regolamento 90/R/2020 che era stato varato dalla Giunta Regionale nel mese di settembre 2020 in materia di autorizzazioni e accreditamento, in piena crisi pandemica.
Il Presidente ANDI Firenze, Valerio Fancelli, il maggiore sindacato dei dentisti italiani, pone alcune domande sulle reali intenzioni della Regione, sottolineando come detta norma comporti ulteriori adempimenti burocratici che si aggiungono alla mole già considerevole alla quale devono sottostare tutte le strutture e gli studi medici sul territorio.
“Pur condividendo una politica di uniformazione delle regole, rimangono alcune criticità di percorso. -dichiara Fancelli- Vorremmo infatti sapere se questa banca dati produrrà la solita lista dei buoni da cui andare a colpo sicuro per i controlli o se, invece, come auspichiamo, sarà utilizzata per incrociare i controlli tra le strutture presenti sul territorio e coloro che diligentemente hanno ottemperato al Regolamento, inserendo i dati sulla piattaforma STAR.
Mi duole infine notare che, pur essendo previsto all’Art.8 del detto Regolamento che nessun onere sia dovuto in favore della Regione per coloro che devono solo inserire i dati di aggiornamento, alcuni comuni, attraverso il SUAP (sportello unico per le attività produttive), abbiano applicato costi variabili che vanno dai 30 ai 50€ e nonostante, finora, le comunicazioni di mantenimento dei requisiti si limitassero ad una banale PEC, costi che si sommano a quelli per la dotazione di SPID e firma digitale”.